Forse non tutti sanno che il genocidio nazista cominciò proprio dai disabili attraverso l’Aktion T4. Le persone “handicappate”, minori e adulte, furono le prime “cavie designate” di tutte le tecniche di annientamento, sterilizzazione ed eutanasia sviluppate poi nella Shoah. Il messaggio che vogliamo veicolare attraverso questo spettacolo è che ciascuno di noi è una stella. “Ognuno, nel buio delle situazioni della vita, può accendersi per illuminare con la propria storia, proprio quel buio. Condividere la memoria dello sterminio nazista così come di ogni singola vita è l’unico modo per mantenerla viva.” Il nostro teatro lo definiamo InteressHante. È così che noi definiamo il nostro modello teatrale, un teatro che stimoli interesse creando ponti emotivi (la lettera H simboleggia visivamente per noi un ponte che può condurre in luoghi emotivi altrimenti irragiungibili dal solo pensiero( Partiamo dall’esempio del teatro dell’Avanguardia (e particolarmente dal TEatro di Ricerca), promuovendo la “tradizione del nuovo” e la ricerca continua di nuove forme e opportunità di conoscere qualcosa in più di noi e di ciò che ci circonda. Entriamo nell’arte concettuale, nel futurismo e nell’attrattismo per far uscire al meglio le anime di ognuno di noi. Da sempre il teatro crea, produce uno stato di realtà extra-ordinaria in cui riflettere il mondo delle cose e dei sentimenti, spesso poco indagato. Una scomoda terapia. Così Mario Paolini, pedagogista, musicoterapeuta e formatore – fratello di Marco Paolini (l’attore de “Il racconto del Vajont” e di “Ausmerzen. Vite indegne di essere vissute”) – definisce, nella sua introduzione scritta per lo spettacolo “Stelle di memoria” a cura di “Oltre quella Sedia”, associazione di promozione sociale nata per offrire alle persone con disabilità intellettive un’opportunità concreta di integrazione. Una performance teatrale che vede impegnate persone con disabilità nel racconto della Memoria. Un momento di riflessioni in cui la loro disabilità si farà strumento di narrazione.