 

Trieste, città dalla secolare tradizione scientifica, si prepara ad accogliere un viaggio affascinante alle origini del Cosmo. L’appuntamento inaugurale della serie di incontri divulgativi “Sentieri tra le Stelle” propone la conferenza “Nubi roventi sul fondo del cielo: l’universo nascente” con l’astrofisico Prof. Steno Ferluga dell’Università degli Studio di Trieste. Questo evento è un’anticipazione del ciclo di incontri divulgativi che si terranno a partire da gennaio 2026. Focus di questo incontro sarà la cosiddetta Radiazione Cosmica di Fondo (CMB), l’eco luminosa del Big Bang, un debole bagliore di microonde che si è liberato quando l’Universo è diventato trasparente alla luce, circa 380.000 anni dopo la sua nascita. Le mappature precise effettuate da missioni come WMAP e Planck hanno rivelato che questa luce primordiale non è affatto uniforme, ma presenta minuscole differenze di temperatura, dell’ordine di pochi milionesimi di grado, generate probabilmente da disomogeneità nel plasma primordiale ossia da onde acustiche barioniche: vere e proprie onde sonore che si propagavano nel plasma denso, create dall’interazione tra la pressione della materia ordinaria (barionica) e l’attrazione gravitazionale della materia oscura, che agiva da impalcatura. Quando l’Universo divenne trasparente, tali onde si sarebbero “congelate” lasciando una specifica impronta, una sorta di distanza preferenziale, nella distribuzione della materia. Queste nubi primordiali, che l’astrofisico Ferluga illustrerà, sono sono i semi che hanno iniziato ad attrarre materia, formando nel tempo la complessa struttura a grande scala dell’Universo oggi osservabile: ammassi e superammassi di galassie disposti in filamenti, separati da immensi vuoti. Sebbene le ultime scoperte forniscano mappe sempre più dettagliate di questa struttura, stanno anche evidenziando interrogativi aperti che potrebbero suggerire incompletezze nel modello cosmologico standard tal da richiedere l’introduzione di nuove teorie. L’incontro si propone di rendere accessibili queste scoperte e le loro implicazioni rivoluzionarie, offrendo uno sguardo privilegiato sulle frontiere della ricerca.