Belgrado 1999, la NATO va alla guerra: il tentativo dello scrittore Matteo Moder è quello di trasfomare una serie di lettere vere in poesia. Lettere scritte durante questo intervento “umanitario” a difesa degli interessi nel Kossovo su cui pesavano le avances di Milossevich. Scomparsa la guerra, rimangono le solitudini, l’indecenza della guerra, tante sigarette al confine della notte. Resta una sala d’attesa di una stazione attraversata da persone, fumo, caffè per stare svegli, per non sentire la paura.