La videoproiezione raccoglie le sperimentazioni degli ultimi otto anni effettuate sul corpo mediante pellicole bianconero a rullo 120 e piane 10×12 cm su vari modelli di macchine stenopeiche a fori singoli e multipli.Il corpo nudo viene inteso e interpretato come paesaggio in mutazione e soggetto antropologico sottoposto a metamorfosi psicofisiche in senso kafkiano, come serie di apparizioni attraverso esplorazioni grandangolari, iperboliche e anamorfiche che assumono nuove forme suggestive e inusuali.