Edipo re

Chi ha ucciso il re Laio? Nella risposta a questo interrogativo sta la salvezza degli abitanti di Tebe, prostrati da una terribile carestia e un misterioso morbo. Il responso di Apollo, che Creonte, fratello della regina Giocasta, ha riportato da Delfi, esorta a punire il colpevole di quell’antico delitto: solo così le sofferenze avranno termine. E’ possibile che a compierlo sia stato Edipo, il signore che, sposata la vedova Giocasta, ora regna su Tebe con autorità e saggezza? A lui si sono rivolti i Tebani, invocando sollievo dai mali e riponendo le loro speranze in chi li ha già salvati dal flagello della Sfinge. Eppure Tiresia, l’indovino cieco, pur riluttante, ha indicato proprio lui come l’uccisore di Laio. E se gli interpreti degli dei sbagliassero? O forse Tiresia ha complottato con Creonte per esautorare il sovrano? Edipo ne è convinto e continua da solo la ricerca della verità, in un percorso in cui speranze, dubbi e sconforto di alternano. La speranza si accende con l‘arrivo inaspettato del messaggero corinzio, che sembra confermare in pieno la vanità dei vaticini, annunciando la morte di Polibo, padre di Edipo, e liberando così l’eroe da un funesto responso che gravava su di lui. Ma è lo stesso inconsapevole messaggero che, mentre risolleva Edipo, getta nella più profonda disperazione Giocasta. Solo nel drammatico confronto tra Edipo, il messaggero e il pastore, unico testimone dell’assassinio di Laio, emerge infine una verità sconvolgente.